Francesco Bruno Tagliaferro
Chi è (e cosa fa) il Radiologo Interventista?
Aggiornamento: 11 lug
Il Radiologo Interventista è un medico specializzato nella radiodiagnostica e nella radiologia interventistica. È un professionista che utilizza le immagini diagnostiche, come la radiografia, la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) e l'ecografia, per eseguire interventi mini-invasivi.

Durante la sua formazione, il radiologo interventista acquisisce conoscenze avanzate delle tecniche di imaging e sviluppa competenze specifiche per eseguire interventi minimamente invasivi guidati dalle immagini radiologiche.
In Italia, per diventare radiologo interventista, è necessario seguire un percorso formativo specifico:
Laurea in Medicina e Chirurgia. Il primo requisito per intraprendere la carriera medica in Italia è conseguire una laurea in Medicina e Chirurgia presso una facoltà di medicina riconosciuta.
Specializzazione in Radiodiagnostica. La specializzazione in Radiodiagnostica ha una durata di 4 anni e prevede una formazione approfondita nell'interpretazione delle immagini diagnostiche, comprese le tecniche di radiografia, TC, RM ed ecografia. Durante la specilizzazione in radiodiagnostica, i medici che vogliono approcciarsi all'Interventistica, possono dedicare parte (o tutta, in base all'organizzazione interna della Scuola di Specializzazione) della loro formazione per acquisire competenze tecniche e teoriche sulla materia, anche e soprattutto lavorando in Sala Angiografica con la tutela e la guida di Radiologi Interventisti formati ed esperti.
Ulteriori formazioni specifiche. Dopo aver completato la specializzazione in Radiodiagnostica, è possibile seguire percorsi di formazione specifici per diventare un radiologo interventista. Questi percorsi possono includere corsi di formazione post-laurea, fellowship o master dedicati alla radiologia interventistica. Durante questi corsi, i medici radiologi ricevono una formazione approfondita sulle procedure diagnostiche e terapeutiche intravascolari ed extravascolari.
Pratica clinica e aggiornamento continuo. Una volta acquisite le competenze specialistiche, è importante acquisire esperienza pratica e continuare ad aggiornarsi sulle nuove tecnologie, procedure e sviluppi nell'ambito della radiologia interventistica. Questo può essere raggiunto attraverso la pratica clinica, partecipando a corsi di formazione continua, conferenze scientifiche e pubblicazioni scientifiche.
La radiologia interventistica ha una storia che risale agli anni '60 del XX secolo ed è diventata una branca diffusa all'interno del campo della radiologia. Sebbene possa non essere familiare al grande pubblico, è ampiamente praticata e la maggior parte degli ospedali di medie e grandi dimensioni dispone di un reparto di radiologia interventistica.
L'avvento della radiologia interventistica è stato reso possibile grazie ai progressi nella tecnologia delle immagini diagnostiche, come la radiografia, la fluoroscopia, la TC, la RM e l'ecografia. Questi strumenti hanno fornito ai medici radiologi la capacità di visualizzare in tempo reale l'interno del corpo umano e guidare le procedure diagnostiche e terapeutiche attraverso l'uso di immagini.


Grandissimo impulso è stato anche dato dallo sviluppo di materiale dedicato e specifico, sempre più performante, sicuro ed affidabile, come stent biliari/venosi/arteriosi, cateteri vascolari e cateteri di drenaggio, cateteri con pallone per angioplastica, fili guida, introduttori vascolari, aghi per ablazione delle masse tumorali con tecnologia sempre più sofisticata, microonde/radiofrequenze/crioterapia, ecc.

La ricerca di nuovi materiali, di nuovi interventi ed indicazioni, è sempre in corso ed attiva, per gli importanti risultati clinici che la radiologia interventistica ha già ampiamente dimostrato sul campo, e anche per le notevoli potenzialità che ancora rimangono da esplorare.
Il radiologo interventista lavora a stretto contatto con altre specialità mediche, come l'oncologia, la cardiologia, la chirurgia e molte altre, per fornire una valutazione precisa e un trattamento mirato. Le sue competenze possono includere l'esecuzione di biopsie guidate dalle immagini, l'inserimento di cateteri e dispositivi medici, la gestione di procedure di drenaggio e di ablazione tumorale, la gestione delle complicanze vascolari e molte altre procedure diagnostiche e terapeutiche.
L'obiettivo principale del radiologo interventista è quello di utilizzare le immagini diagnostiche per diagnosticare e trattare una vasta gamma di condizioni mediche in modo efficace e sicuro, riducendo al minimo gli interventi chirurgici invasivi e migliorando i risultati per i pazienti. Il radiologo interventista svolge un ruolo cruciale nell'offrire soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative e personalizzate, contribuendo a migliorare la qualità di vita dei pazienti.

La radiologia interventistica offre numerosi vantaggi grazie al suo approccio mini-invasivo. La radiologia interventistica, rispetto ad approcci chirurgici più invasivi, utilizza piccole incisioni o punture cutanee per accedere alle aree del corpo da trattare. Questo riduce notevolmente il trauma per il paziente, la durata della degenza ospedaliera e il tempo di recupero post-operatorio. Inoltre, molte procedure di radiologia interventistica possono essere eseguite in regime ambulatoriale, consentendo ai pazienti di tornare a casa lo stesso giorno.
I radiologi interventisti eseguono una vasta gamma di procedure diagnostiche e terapeutiche.
Alcuni esempi di procedure intravascolari includono:
Angioplastica: l'uso di palloncini o stent per aprire e dilatare i vasi sanguigni occlusi o stenotici.
Embolizzazione: l'inserimento di particelle o agenti coagulanti per bloccare o ridurre il flusso sanguigno verso tumori o malformazioni vascolari.
Trombectomia: la rimozione dei coaguli di sangue dai vasi sanguigni utilizzando strumenti speciali guidati dalle immagini.
Chiusura di fistole artero-venose: l'occlusione delle comunicazioni anormali tra arterie e vene.

Le procedure extravascolari includono:
Biopsia guidata dalle immagini: per l'ottenimento di campioni di tessuto per analisi diagnostiche.
Ablazione tumorale: l'uso di energia termica (come radiofrequenza o microonde) per distruggere i tumori in modo selettivo.
Drenaggio percutaneo: inserimento di un catetere per rimuovere liquidi o pus da cisti, ascessi o altri tipi di raccolte fluide/sovrafluide.
Posizionamento intracorporeo di dispositivi medici di vario genere: l'inserimento di cateteri, stent o filtri per il trattamento di condizioni come l'insufficienza venosa o l'occlusione delle vie biliari.

In conclusione, i radiologi interventisti sono medici specialisti in radiodiagnostica e radiologia interventistica che eseguono una vasta gamma di procedure diagnostiche e terapeutiche mini-invasive, sia intravascolari che extravascolari, utilizzando le immagini radiologiche per guidare le loro azioni e migliorare la precisione e la sicurezza dei trattamenti e per ridurne al minimo l'invasività.