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Immagine del redattoreFrancesco Bruno Tagliaferro

Cosa è la biopsia prostatica fusion?

Aggiornamento: 24 ago 2023

La biopsia prostatica fusione-guidata è una tecnica bioptica che consente di unire (da qui "fusion") le immagini della RM multiparametrica della prostata, eseguita prima della biopsia, con le immagini dell'ecografia transrettale che viene eseguita durante la biopsia, visualizzando così i reperti della RM sulle immagini ecografiche. Questa tecnica viene utilizzata perché la risonanza magnetica è nettamente superiore all'ecografia nel riconoscere le aree prostatiche sospette di cancro, che in questo modo possono essere viste anche sull'ecografia e possono essere bioptizzate con elevata precisione.


Quindi RM ed ECOGRAFIA, sovrapposte, fuse insieme, per garantire la massima precisione durante la biopsia.


La biopsia prostatica fusion è indicata in caso di sospetta neoplasia prostatica rilevata con la RM multiparametrica della prostata, quindi non è possibile effettuarla se prima non è stato fatto uno studio RM della prostata.


Percorso diagnostico dalla RM alla biopsia fusion
Percorso diagnostico dalla RM alla biopsia fusion

Esistono diversi approcci (accessi) per eseguire la biopsia prostatica. Quello transperineale permette di ridurre al minimo il rischio infettivo, e dovrebbe essere utilizzato in maniera preferenziale.


La biopsia transperineale della prostata con tecnica fusion viene eseguita in regime ambulatoriale, senza ricovero, con la sola anestesia locale.


Biopsia prostatica fusion con approccio transperineale
Biopsia prostatica fusion con approccio transperineale

Il paziente viene posto in posizione ginecologica, si inserisce la sonda ecografica transrettale, si identifica la prostata e si fondono le immagini ecografiche con quelle della RM, già caricate sulla macchina ecografica.


Questo consente di campionare precisamente tutte le aree sospette, incrementanto l'accuratezza della biopsia e riducendo quindi il rischio di non diagnosticare un tumore.


L'approccio è transperineale, attraverso la cute del tratto compreso tra il retto e lo scroto.


Si prelevano almeno 4 campioni per ogni area sospetta e da 8 a 12 campioni sistematici del resto della ghiandola prostatica, in base alla dimensione di questa.


In seguiato alla biopsia, dopo un periodo di osservazione e dopo una minzione, il paziente può tornare a casa.


ALTRE MODALITA' BIOPTICHE


La biopsia prostatica può essere eseguita anche in altri modi, con approccio transrettale e/o con tecnica random, con guida ecografica oppure no.


La biopsia transettale, come dice il nome stesso, prevede la puntura della prostata passando attraverso il retto.

Biopsia prostatica ecoguidata con approccio transrettale
Biopsia prostatica ecoguidata con approccio transrettale

La biopsia random prevede prelievi, appunto, random, non mirati, benchè sistematici, della ghiandola prostatica. Secondo i vari protocolli, questi possono variare da 6 a 24.


Queste sono le vecchie modalità con le quali si eseguita la biopsia prostatica.


Attualmente, le linee-guida delle Società Scientifiche internazionali definiscono la biopsia prostatica con tecnica fusion (RM + ECO) ed approccio transperineale come la tecnica bioptica più affidabile e con meno complicanze tra le varie tipologie di biopsia ancora in uso.


Questo perchè:

  • l'approccio transperineale espone a meno rischi infettivi rispetto a quello transrettale. Il retto non è sterile, contiene un'ampia popolazione batterica. La cute, anch'essa non sterile, può però essere molto più facilmente ed efficacemente disinfettata, e, visto che si lavora in ambiente sterile con materiale sterile, i rischi infettivi sono minimi.

  • La biopsia fusion ha maggiore accuratezza diagnostica rispetto alla biopsia random. Infatti permette di campionare in maniera efficace le aree sospette, guidati dalle immagini RM.

COMPLICANZE


Comuni

  • Sangue nelle urine. Si risolve spontaneamente e in pochi giorni nella maggior parte dei casi, senza alcun seguito.

  • Sangue nello sperma. Può durare da pochi giorni a 3 mesi.

Rare

  • Ritenzione acuta di urina che richiede un catetere urinario. E' determinata dalla infiammazione della prostata sottoposta al trauma della biopsia. Si risolve spesso in pochissimi giorni.

  • Infezione.

  • Disfunzione erettile temporanea. Si risolve in genere entro due mesi.

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